La nostra storia

LA NOSTRA STORIA

Il 15 luglio 1971 viene costituita la Cooperativa Culturale e Ricreativa Ponte a Tressa con lo scopo di “migliorare le condizioni materiali, morali e culturali dei soci e delle loro famiglie, provvedendo inoltre all’esercizio di attività culturali, ricreative in genere, eventualmente gestendo spacci per la vendita di bevande, dolciumi, istituendo ambulatori, colonie di riposo, scuole, biblioteche e tutti gli altri scopi previsti dallo statuto.”

C’è da rimanere stupiti dall’importanza sociale degli obiettivi che si erano dati e speriamo di essere all’altezza di portare avanti i loro propositi!

Scendere nei minimi dettagli per ricostruire la nostra storia non è affar semplice, però abbiamo alcune date documentate che ci permettono di individuare dei punti fermi. La prima, probabilmente la più importante, è quella del 20 luglio 1971, data nella quale viene registrato l’atto costitutivo con cui 10 persone fondano la Società Cooperativa “Culturale e Ricreativa” per come la conosciamo oggi.

Qua si apre un capitolo davvero ben documentato grazie ai verbali del 25 settembre 1971 e dell’8 gennaio 1972 delle Assemblee dei soci della già esistente Società di Mutuo Soccorso di Ponte a Tressa, redatti in maniera veramente dettagliata e scrupolosa dal segretario Ivo Giglioli, nei quali si descrive l’ampia ed articolata discussione che animò le sedute dell’epoca in merito alla risoluzione del complesso tema legato alla comproprietà del fondo sociale e della ristrutturazione della società; soluzione poi trovata con la decisione assunta ad ampia maggioranza di aderire alla nuova Società Cooperativa, decisione accompagnata dall’aver anche stabilito che “i vecchi soci passano automaticamente soci della Cooperativa senza alcuna spesa e senza alcuna formalità di domanda e di iscrizione”. Operazione portata a termine anche grazie al gravoso lavoro della Commissione di Studio incaricata dall’Assemblea dei Soci del 25 settembre 1971, che vide delegato relatore nell’Assemblea dell’8 gennaio 1972 il socio Giulio Andreini.


Facendo un passo ancora indietro di poco più di una decina di anni, mi preme citare quanto riportato nel verbale di “adunanza” della Società di Mutuo Soccorso del 15 gennaio 1960, nel quale, grazie alla consulenza legale dell’Avv. Marchetti, si ragiona “circa la soluzione e la forma più conveniente da scegliere per legarci in contratto di comproprietà”, e con sempre ben chiaro l’obiettivo di trovare soluzioni aventi “per fine la ricreazione, la cultura e l’elevazione morale e sociale dell’individuo”.


La lettura di questi documenti ci permette di apprezzare come, alla base di ogni scelta, ci fosse sempre la ricerca, la condivisione e la tutela di un’identità collettiva. Un’interazione sociale dove si rafforzavano i legami e si veniva a creare una comunità di individui con un obiettivo comune. Era importante allora in una società materialmente meno ricca di quella che conosciamo oggi, lo è forse ancora di più nella società odierna dove, se non siamo in grado di mettere in campo dei presidi ben definiti, corriamo il pericolo di essere circondati da un clima di fragilità e di isolamento. Lo scopo della Cooperativa è oggi, come lo era all’epoca, quello di favorire un ricordo collettivo che sappia costruire un senso di identità e appartenenza condivisi.

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LA STORIA DI PONTE A TRESSA

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